Domanda: Gentile avvocato mio figlio è stato graffiato dal gatto dei miei vicini di casa ed ha riportato numerose ferite sulle gambe. Chi risponde dei danni provocati a mio figlio?

Risposta: Il proprietario di un animale domestico o il soggetto che se ne serve e, per tutto il tempo che lo utilizza, risponde dei danni che l’animale procura a terzi. Egli non è responsabile se dimostra che il danno si è verificato per causa eccezionale e non prevedibile (c.d. caso fortuito).

Il soggetto che ha subito un danno deve dimostrare che esso deriva dal comportamento dell’animale (c.d. nesso causale) e non anche che il proprietario sia venuto meno al suo obbligo di custodia.

Il proprietario, invece, risponde dei danni in quanto proprietario o momentaneo possessore dell’animale (c.d. responsabilità oggettiva), indipendentemente, dunque, da un suo comportamento doloso o colposo, salvo che provi che il fatto è avvenuto per un evento eccezionale ed imprevedibile tale da impedire qualunque forma di controllo sull’animale stesso.

Ciascun proprietario deve, dunque, occuparsi dell’animale in modo tale da eliminare o, comunque, contenere le occasioni di pericolo per i terzi.

A titolo esemplificativo, quando si porta il proprio cane nei luoghi aperti al pubblico è sempre opportuno dotarlo di guinzaglio e museruola in quanto potrebbe scappare, rischiando di causare incidenti nel traffico, oppure mordere un passante procurandogli delle lesioni.

In tali ipotesi, infatti, al di là dell’aspetto meramente risarcitorio, il proprietario che abbia omesso di porre in essere cautele nella gestione dell’animale che causa danni a terzi, potrebbe essere chiamato a rispondere, in sede penale, del reato di lesioni personali colpose.

Sono previsti, poi, obblighi particolari a carico dei proprietari di cani che, a seguito di morsicatura od aggressione, vengono inseriti in un particolare registro conservato dai Servizi Veterinari, i quali sono anche tenuti ad attivare un percorso volto ad accertare le condizioni ed il comportamento dell’animale e la corretta gestione da parte del proprietario.

Non possono possedere i cani inseriti nel registro di cui sopra:

  • i delinquenti abituali o per tendenza;
  • coloro che sono sottoposti a misure di prevenzione personale o a misura di sicurezza personale;
  • coloro che abbiano riportato condanna, anche non definitiva, per delitto non colposo contro la persona o contro il patrimonio, punibile con la reclusione superiore a due anni;
  • coloro che abbiano riportato condanna, anche non definitiva o decreto penale di condanna, per i reati previsti dal Codice penale a tutela degli animali;
  • i minori di 18 anni, gli interdetti e gli inabili per infermità di mente.

Per quanto, invece, concerne gli eventuali danni causati da animali selvatici risponde l’Ente Pubblico (la Provincia) al quale viene affidato il controllo del territorio sul quale l’animale si muove.

La responsabilità dell’Ente sussiste qualora abbia omesso di adottare le cautele per impedire l’esposizione dei terzi al pericolo.

Classico è il caso del danno causato all’autovettura che investe un animale selvatico che attraversa improvvisamente la strada. La responsabilità dell’Ente sussiste se si dimostra che esso non ha tenuto un comportamento diligente omettendo, ad esempio, di segnalare la presenza di animali selvatici tramite cartelli di pericolo da posizionare lungo la strada.

In assenza di omissioni da parte della Provincia non è possibile ottenere il risarcimento del danno.
In ogni caso, l’automobilista dovrà dimostrare di avere tenuto una condotta di guida prudente, incorrendo, diversamente, in una presunzione di colpa a suo carico, con conseguente riduzione del risarcimento.

Molte Province hanno istituito fondi di garanzia per le vittime di incidenti che coinvolgono animali selvatici.

A prescindere dal fatto che vi sia una sua responsabilità, l’Ente provvede a pagare un indennizzo che copre una parte dei danni subiti dall’automobilista.

In tale caso è opportuno attivarsi immediatamente per verificare se il fondo è stato istituito e per le modalità di accesso all’indennizzo, l’ottenimento del quale spesso è vincolato alla presentazione della domanda entro un termine breve.